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Cimice

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25/04/2012

Cimice

Un insetto considerato da tutti repellente, per il suo aspetto, il suo modo di muoversi circospetto, per il rumore del volo che irrompe improvviso nel silenzio delle stanze segnalandone la presenza e, infine, per l'odore inconfondibile
 
Palomena viridissima, è questo il nome della cimice verde delle piante, per chi ama il giardinaggio e coltiva l’orto, è un nemico di prim’ordine da combattere attivamente. Presente ovunque nell’Europa meridionale e centrale, ma diffusa anche in Asia, è comune negli orti, nei frutteti, nei giardini, nei viali alberati. Spesso è confusa con altre specie di cimice che possono avere colore simile (P. prasina) o più scure.
Si nutre della linfa delle piante pungendole con il rostro che serve per lacerare la cuticola. Raggiunge i tessuti più interni dove circola la linfa e la aspira. Il primo danno è la ferita, il secondo è la suzione di linfa, il terzo è la propagazione potenziale da una pianta all’altra di virus, funghi e batteri. I danni della cimice sono più evidenti in autunno quando i loro attacchi, in mancanza di tessuti giovani e ricchi di linfa, si concentrano sui frutti dalla polpa zuccherina e sugli ortaggi, specie i pomodori.
 
La cimice verde, lunga poco meno di 1,5 cm, è un insetto che si muove di giorno restando fermo e al riparo durante la notte. In ogni caso si muove con lentezza e non copre mai grandi distanze, spostandosi camminando ed impiegando il volo soltanto quando è disturbato e deve allontanarsi precipitosamente. Il colore verde, l’aspetto appiattito, e la scarsa mobilità contribuiscono a rendere poco visibile un insetto che riesce a mimetizzarsi con facilità. Nel momento del volo la cimice rialza le ali copritrici (emielitre), semirigide, formate da chitina, che proteggono il dorso, e utilizza le ali membranose sottostanti. Il volo della cimice però, al confronto di altri insetti, come api e mosche, è lento, pesante, ed approssimativo nella capacità di cambiare direzione all’improvviso.
Infastidita la cimice secerne dalle ghiandole repugnatorie, che sfociano all’esterno da fessure poste ai lati del torace, un liquido odoroso repellente. Lo stesso con cui può imbrattare ortaggi e frutti di cui si è cibato.

 


 
Riproduzione
Le cimici in estate depongono uova opercolate che si schiuderanno facendo sgusciare delle neanidi, piccolissime copie degli adulti, prive di ali. Di muta in muta, le neanidi si trasformano in ninfe, con i primi abbozzi delle ali, di volta in volta sempre più simili ai soggetti adulti completamente formati. Dalle forme larvali all’adulto le cimici si nutrono sempre di linfa.
Gli adulti che si formano dalle uova, all’approssimarsi dell’autunno, mutano aspetto diventando da verde chiaro e brillante a bruno, grigio o marrone.
 
Con i primi freddi le cimici cercano riparo per proteggersi dal freddo e superare l’inverno. Le case, specie lo spazio fra i doppi vetri, o le fessure degli infissi, sono un rifugio ambito. Quando si risvegliano sono attratte dalla luce delle lampade, dove vanno a posarsi. L’unico modo per combatterle è la cattura e l’eliminazione degli adulti una volta individuati, contro le forme giovanili quando presenti in gran numero si impiega un insetticida generico oppure acqua e sapone, o acqua d’infusione del tabacco.

 

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