Originario dell’America Meridionale, il Myocastor coypus, è giunto in Italia in conseguenza del commercio di animali da pelliccia ed i soggetti attualmente presenti nelle nostre zone discendono direttamente da animali fuggiti dagli allevamenti.
La nutria è un mammifero che vive in stretto rapporto con l’acqua per cui lo si ritrova, generalmente, in vicinanza di ambienti palustri (fig. 1), canali, fiumi e stagni. La folta pelliccia e lo spesso strato di grasso sottocutaneo hanno un’azione isolante e permettono il mantenimento della temperatura corporea anche nelle fredde acque invernali. A volte è possibile osservarla sulla terraferma ed in mezzo ai campi coltivati, di solito in caso di scarsità di cibo. Ad ogni modo il punto di riferimento rimane l’acqua e in caso di pericolo la nutria vi trova rifugio tuffandosi e nuotando velocemente.
Allo stato selvatico Myocastor coypus ha abitudini prevalentemente crepuscolari e per questo possiede una vista poco acuta che lo rende timoroso e diffidente. E’ un animale gregario e territoriale; vive in gruppi di 2-10 soggetti in cui in genere trova posto un solo maschio dominante e per il resto il “branco” è formato da femmine e piccoli. La nutria è in grado di nuotare molto velocemente (fig. 2) mantenendo solamente gli occhi e il naso esposti all’aria e di rimanere in apnea per parecchi minuti durante le immersioni. Costruisce le proprie tane in stretta vicinanza di fiumi o stagni scavando delle gallerie più o meno ramificate con una “stanza” o zona nido terminale; l’entrata delle tane si trova a ridosso dell’acqua e di solito è protetta alla vista dalla vegetazione palustre.
Fig. 2: Nutrie che nuotano (foto C. Papeschi)
La nutria è un grosso roditore acquatico molto simile al castoro, dal quale si differenzia per le dimensioni corporee più modeste e per la coda cilindrica. Quest’ultima è robusta, muscolosa, squamosa e coperta di setole piuttosto rade. Il corpo è tozzo e compatto. La pelliccia è composta di un soffice sottopelo ricoperto da una serie di peli più lunghi (fig. 3); è uniformemente marrone ad eccezione della regione addominale dove si presenta leggermente più chiara, come il muso, per la presenza di peli bianchi. Le zampe anteriori sono molto più corte delle posteriori e presentano alle estremità quattro dita palmate mentre il pollice è libero. Le orecchie e gli occhi sono piccoli; gli incisivi sono lunghi, affilati, di colore aranciato e sporgono dal margine labiale. La lunghezza corporea, coda esclusa, si aggira intorno ai 60 cm, dimensione che raddoppia se si considera anche la coda. Il peso è compreso tra 5 e 10 kg e l’altezza è di circa 30-40 cm. Il dimorfismo sessuale è dato per lo più dalle dimensioni del maschio che sono maggiori di quelle della femmina. La femmina presenta quattro paia di mammelle toraciche in posizione latero-dorsale.
La nutria è in grado di riprodursi durante tutto l’anno, anche se in inverno il tasso di fertilità è più basso e la mortalità neonatale molto elevata, sia a causa delle condizioni climatiche avverse sia per la scarsità relativa di cibo. La maturità sessuale viene raggiunta tra i 3 e i 9 mesi di vita, con una media ideale intorno ai 6 mesi sia per il maschio che per la femmina. Il periodo di gestazione dura in media 130 giorni ed è influenzato dal numero e dalla dimensione dei piccoli. La media è di due parti all’anno e per ogni parto nascono da 2 a 6 piccoli con un massimo di 10. I neonati, del peso di 200-250 g, nascono ricoperti di pelo e con gli occhi aperti e nel giro di poche ore sono in grado di seguire la madre nell’acqua. L’allattamento dura circa 8 settimane ma dalla 3°-4° settimana inizia, ad imitazione della madre, l’ingestione di alimento solido.
La nutria è strettamente vegetariana e la sua dieta si basa prevalentemente su alghe e piante acquatiche quali ninfee, germogli di cannuccia ed altre piante igrofile comunemente reperibili lungo i corsi d’acqua. In caso di scarsità di cibo si può nutrire di qualunque vegetale e spingersi fino anche ai campi coltivati (provocando, purtroppo, danni spesso ingenti alle colture) dove predilige mais e barbabietola da zucchero. Le nutrie che abitano i corsi d’acqua nelle vicinanze di zone abitate riescono ad abituarsi alla presenza umana pur mantenendo una certa diffidenza. In questi caso accettano molto volentieri alimenti quali pane, biscotti e frutta che vengono lanciati loro dagli spettatori (fig. 6). Il Myocastor coypusmangia di solito sulla terraferma (fig. 4) ma può “sgranocchiare” il cibo anche rimanendo “a galla” in acqua (fig. 5).
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