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Nutria

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22/12/2012

Nutria

Appartenente all'ordine dei Roditori è una specie della famiglia dei Capromyde; questa famiglia di Roditori acquatici comprende specie tutte originarie del centro e sud America introdotte sporadicamente in Europa.

La Nutria in particolare ha fatto la sua comparsa recentemente, in alcuni ambienti umidi in Italia, fuggendo da allevamenti ed occupando con successo le nicchie ecologiche lasciate vuote da altri animali oppure mai occupate. I primi avvistamenti di questa specie ad esempio sul Tevere hanno occupato le pagine dei giornali che, facendo riferimento al degrado del fiume, descrivevano con preoccupazione il ritrovamento di Ratti giganti.

Per quanto grossolanamente somiglianti ai Ratti soprattutto se viste nuotare, da questi differiscono in primo luogo proprio per le dimensioni; in realtà se si esclude la coda cilindrica e non piatta, assomiglia molto di più ad un piccolo Castoro.

La testa è piuttosto larga ed il corpo tozzo; il colore della pelliccia è fulvo-scuro.

Le zampe posteriori, usate per il nuoto, sono palmate ed essa è una abilissima nuotatrice. E' un animale notturno e crepuscolare, ma non di rado è possibile vederla nuotare in pieno giorno; quando non è attiva riposa in nidi posti in superficie tra la folta vegetazione acquatica oppure entro tane scavate lungo gli argini.

Non essendo molto resistente agli inverni freddi la colonizzazione degli ambienti europei è limitata a quelli particolarmente favorevoli; in questi però sembra stabilirsi molto bene, anche perché occupa probabilmente gli spazi lasciati vuoti dalla Lontra che in Italia è quasi scomparsa.

E' un animale erbivoro e recenti studi hanno mostrato che la vegetazione riparia nelle zone ove è apparsa ha sensibilmente subito gli effetti della sua presenza; va anche detto, sempre per quel che riguarda la sua alimentazione, che frequentemente si ciba delle colture agricole dei campi coltivati in prossimità dei fiumi che popola.

Ricordiamo che per le sue abitudini alimentari è comunque scorretto dire che occupi la stessa nicchia ecologica della carnivora Lontra.

Essendo una specie originaria di un altro continente non è disponibile e facilmente reperibile una sufficiente quantità di notizie sulla sua etologia.

La nutria (Myocastor coypus Molina1782)), detta anche comunemente castorino, è un mammifero roditore originario del Sud America, unica specie del genere Myocastor e della famigliaMyocastoridae.

Tassonomia

Descritta per la prima volta come Mus coypus, la specie è stata successivamente riclassificata come appartenente al genere monotipico Myocastor da Kerr nel 1792.

Se ne conoscono quattro sottospecie[1]:

  • Myocastor coypus coypus
  • Myocastor coypus bonariensis
  • Myocastor coypus melanops
  • Myocastor coypus sanctaecruzae

Distribuzione e habitat

L'areale originario della specie va da BrasileBolivia e Paraguay fino ad Argentina e Cile. A seguito della introduzione per lo sfruttamento commerciale della sua pelliccia (detta appunto "pelliccia di castorino"), la nutria si è naturalizzata in diversi paesi del Nord AmericaAsiaAfrica ed Europa.

A causa del fallimento degli allevamenti per la produzione della pelliccia di castorino, moltissimi individui sono stati liberati intenzionalmente, per evitare i costi di abbattimento e smaltimento delle carcasse. Da queste immissioni volontarie, unite alle fughe accidentali, si è originata una numerosa popolazione di nutrie che ben si è adattata agli ambienti umidi europei, compresi quelli più inquinati. In taluni casi, essendo una grande distruttrice di piante acquatiche come la Tifa, la diffusione di questa specie ha causato squilibri ecologici nelle aree in cui è stata introdotta ed è stato necessario adottare drastiche misure per il suo contenimento[2]. Nel 2000 si è stimato che, viste la riproduzione continua e l'assenza di predatori, 250 milioni di nutrie popolino l'Europa. Nelle aree (e sono la maggior parte) dove il controllo della nutria da parte dei predatori viene meno per scarsità di numero o totale assenza di questi ultimi, il conseguente sovrappopolamento del mammifero può arrecare ingenti danni economici alle coltivazioni agricole di cui si nutre. Inoltre, la nutria, prediligendo gli argini fluviali per la costruzione della propria tana, è divenuta una delle maggiori cause di formazione difontanazzi.

È inserita nell'Elenco delle 100 specie aliene più dannose del mondo.

In Italia

In Italia la sua diffusione ha subito un notevole incremento negli ultimi anni espandendosi nella pianura padana, lungo la costa adriatica sino all'Abruzzo e sul versante tirrenico sino al Lazio[3](p.e. Bolsena)[senza fonte]: non è raro osservarla presso laghi o acquitrini come nelle risaie ma anche nei canali e nei fiumi come il Gari che attraversa la città di Cassino e dove trovano rifugio una gran quantità di nutrie che riescono a proliferare anche per il clima della città benedettina che ne favorisce la sopravvivenza.[senza fonte]Presenze puntiformi si hanno anche nell'Italia meridionale e in Sicilia e Sardegna[4][5]. I danni provocati alle colture e agli argini dei corsi d'acqua hanno reso necessaria in talune aree la adozione di misure per il suo contenimento.

Descrizione

È un roditore di grossa taglia molto simile al castoro, da cui si differenzia per le minori dimensioni e per la forma della coda (cilindrica nella nutria, piatta nel castoro). Il corpo, lungo intorno a 60 cm, è tozzo e ricoperto da una fitta pelliccia di colore uniformemente marrone scuro, ad eccezione della regione ventrale che è leggermente più chiara. Il peso è compreso tra 5 e 10 kg. Le dimensioni del maschio sono maggiori di quelle della femmina (dimorfismo sessuale). La femmina presenta quattro paia di mammelle latero-dorsali, segni delle abitudini fortemente semiacquatiche di questo roditore. Le zampe posteriori presentano quattro dita palmate, mentre il quinto dito è libero. Le zampe anteriori, più corte di quelle posteriori, sono pentadattili. La dentatura è caratterizzata da incisivi lunghi e affilati che sporgono dalla rima labiale.

[modifica]Alimentazione

A differenza del ratto, con cui viene talvolta confusa, la nutria è un animale prettamente erbivoro: la sua dieta si basa prevalentemente su alghe e piante acquatiche, ma in caso di necessità si nutre di qualunque vegetale, comprese le specie coltivate (come mais e barbabietola da zucchero).


Riproduzione

La nutria raggiunge la maturità sessuale molto precocemente: già all'età di 6 mesi i maschi sono in grado di riprodursi. La stagione riproduttiva comprende tutto l'arco dell'anno, con un calo della attività nei mesi invernali. La gestazione dura in media 132 giorni e si conclude con la nascita di 3-6 piccoli. Ogni femmina può avere nel corso dell'anno da 2 a 3 gravidanze, a seconda delle condizioni ambientali e delle risorse trofiche a disposizione.


Predatori

Nel suo habitat naturale il principale predatore è il caimano. Nelle aree in cui è stata introdotta mancano predatori naturali e soltanto i soggetti più giovani o in cattive condizioni fisiche possono essere in modesta misura predati da cani randagi, mustelidivolpilinci, felini selvatici, uccelli rapaci e ciconiformi.



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