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05/08/2012
La mantide religiosa, un’insetto cannibale
Questa volta il nome altisonante corrisponde ad un aspetto altrettanto particolare. La mantide religiosa (il cui nome scientifico è Mantis religiosa) è un insetto tra i più temuti nel suo regno.
Anch’essa fu classificata da Linnaeus per la prima volta nel 1758 nella sua famosa ricerca durata una vita.
È una specie animale europea, solitamente di colore verde quasi fluorescente ma può spesso assumere tonalità di beige e generalmente l’aspetto che più l’aiuti a nascondersi nell’ambiente di cui si circonda.
Essa infatti si fa spesso passare per una pianta o una foglia ed aggredisce l’ignaro passante uscendo letteralmente dal nulla.
Immobile è realmente difficile distinguerla da un ramo o dalla natura che la circonda e la Mantide può restare senza movimento per diverso tempo senza mai tradirsi.
Le bastano 4 mesi per diventare adulta ed una femmina può deporre ance 200 uova a stagione (di solito durante il periodo freddo), fortunatamente la Mantide religiosa è totalmente innocua per l’essere umano, non si può dire altrettanto per il regno degli Insetti.
A partire dal proprio compagno la mantide religiosa è una preda temibile. La femmina, che può raggiungere quasi gli otto centimetri (un paio più del maschio) è famosissima per il cannibalismo. Essa infatti, uccide il maschio dopo esservisi accoppiata, o a volte, anche durante l’atto.
Per quanto possa sembrare crudele, questo comportamento non è dettato dall’insoddisfazione ma dal bisogno di proteine per la creazione di uova.
Il compagno, infatti, viene spesso risparmiato quando la Mantide religiosa femmina è sazia e ben nutrita magari di mosche ed altre piccole prede. Come molti insetti, preferisce i climi caldi ed è quasi inesistente nelle nazioni del nord Europa.
Strano a dirsi le Mantidi sono spesso allevate, senza uno scopo preciso beninteso ma pur sempre allevate anche in quanto facili da accontentare anche in cattività.
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